Finali diversi…

Mi piace pensare ad un finale diverso, ad una ucronia forse ingenua ma che, tuttavia, riesce a farmi stare meglio; il boia ritrova la sua umanità, vede in James Foley un ragazzo, come lui, che giocava negli anni ’80, proprio come lui, magari con il Commodore e l’Atari. Spezza allora le sue catene e lo regala alla libertà. James lo ringrazia, gli tocca le spalle e va via, scoprendo quel sole e quel cielo nuovi, prende il primo telefono e chiama i suoi cari. Le voci si incontrano, dando forma ai sogni. La sua vita è ancora lì, insieme alla sua testa, insieme alla sua speranza nell’altro. Scrive, poi, di quell’esperienza, e lo fa senza odio. Io leggo di lui, che ce l’ha fatta, e imparo qualcosa in più, su quel Paese lontano e sulle sue ferite. Purtroppo, però, è andata in modo diverso. Ciao, amico..da un ragazzo come te, che giocava con il Commodore e l’Atari, proprio come te.

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