
Da qualche giorno a questa parte, importanti funzionari occidentali come il rappresentante per la politica estera dell’UE Josep Borrell, il segretario della NATO Jean Stoltenberg, il consigliere della Casa Bianca per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan ed il ministro della Difesa polacco , stanno dichiarando che le minacce nucleari russe non sono un bluff, che vanno prese sul serio. Un cambio di approccio che sembrerebbe fornire una sponda, dandole credibilità, alla nota retorica muscolare del Kremlino, se non fosse che si tratta di una “contromossa”, di “propaganda”, di PsyOps contro le PsyOps dell’avversario. Lo scopo, metterlo in guardia facendo leva sull’indubbia superiorità militare e nucleare occidentale e destabilizzarne l’opinione pubblica (già in fermento dopo l’annuncio della mobilitazione parziale).*
Una tattica che funziona, e probabilmente lo ha dimostrato anche il brusco cambio di fronte di Putin e dei suoi prima del discorso del 20 settembre. Non è comunque da escludere un suo irrobustimento “pratico”, come un aumento ufficializzato del livello di allerta delle forze militari e nucleari USA e NATO.
*anche le dichiarazioni di Lizz Truss andavano lette in questo senso