
Veterano della II Guerra Mondiale e Maresciallo dell’Unione Sovietica dal 1977 al 1984 quando fu improvvisamente messo da parte, Nikolaj Vasil’evič Ogarkov (1917-1994) comprese con due decenni di anticipo l’importanza, anche in ambito militare, dell’informatica. Ma non solo.
Consapevole del ritardo del suo esercito rispetto a quello americano e a quelli della NATO, il “groznyi soldat” (il “soldato formidabile”), questo il suo soprannome, pensò ad un approccio nuovo, in cui i moderni strumenti dell’infosfera avrebbero dovuto accompagnarsi ad una radicale ristrutturazione dell’Armata Rossa con la messa in campo di unità più snelle, più piccole e più dinamiche.
Precorrendo i tempi e colleghi come Gerasimov, Čekinov, Bogdanov e Šojgu, Ogarkov era in un certo senso già negli anni 2000, alle 4WG-5WG, alle info war, alle guerre ibride e grigie. Secondo alcuni storici, fu proprio per questo motivo che i vecchi e miopi “apparatčik” decisero di silurarlo.