Putin e Canfora, tra ragioni e (pericolose) amnesie

Hanno in parte ragione Vladimir Putin, il movimento d’opinione russofilo e Luciano Canfora quando accusano l’Occidente di non aver rispettato gli “accordi” del 1990/1991 che vincolavano la NATO a non allargarsi ad Est* e quando accusano Kiev di non aver rispettato il Protocollo di Minsk** del 2014 e/o di azioni ostili verso le minoranze russofone d’Ucraina.

Dimenticano (o vogliono dimenticare), ad ogni modo, che in virtù del Memorandum di Budapest del 1994 Mosca si impegnava a:

-Rispettare l’indipendenza e la sovranità ucraina entro i suoi confini dell’epoca.

-Astenersi da qualsiasi minaccia o uso della forza contro l’Ucraina.

-Astenersi dall’utilizzare la pressione economica sull’Ucraina per influenzare la sua politica.

-Chiedere l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite se vengono usate armi nucleari contro l’Ucraina.

-Astenersi dall’usare armi nucleari contro l’Ucraina.

-Consultare le altre parti interessate se sorgono domande su questi impegni.

Questo in cambio della rinuncia di Kiev al proprio devastante arsenale termonucleare e non-convenzionale ereditato dall’URSS, il terzo del pianeta con quasi 2000 testate.

L’operazione di quest’anno, l’annessione “de facto” della Crimea e del Donbass , i tentativi di destabilizzare i governi non filo-russi (si pensi al probabile avvelenamento del presidente Viktor Juščenko) e di interferire nella politica estera del vicino, dimostrano come la Russia putiniana abbia invece disatteso gli impegni del 1994. Al contrario, se l’Ucraina avesse davvero coltivato intenzioni malevole verso la Russia avrebbe avuto tutti i mezzi per palesarlo e metterle in atto, rifiutando di cedere le atomiche e usandole come strumento di ricatto e pressione.

*sia Gorbačëv che alcuni ex leader tedesco-orientali hanno confermato tali accordi (orali), mentre l’esistenza di un documento scritto (informale) a riguardo è oggetto di dibattito e controversie

**la Corte Penale Internazionale, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa hanno escluso che nel Donbass sia stato compiuti un “genocidio” ai danni delle comunità russofone per mano delle milizie ucraine. Pure la tesi (rilanciata anche da Canfora, che peraltro non è uno storico contemporaneo) secondo cui la rivolta di Maidan del 2014 sarebbe stata un golpe, non è sostenuta da prove certe e documentate. Si tratterebbe in ogni caso di un problema interno all’Ucraina, Stato sovrano e indipendente, e non russo.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...