Il politicamente corretto prima del politicamente corretto (e il ruolo “rivoluzionario” dell’Italia)

A partire dagli anni ’10 del secolo scorso, Hollywwod studiò una serie di misure restrittive e censorie che portarono all’approvazione, nel 1934, del Motion Picture Production Code , detto anche Codice Hays (dal nome del suo creatore Will H. Hays).

Oltre a limitare/censurare scene di nudo, di sesso (soprattutto se extraconiugale) e di violenza, com’era comprensibile per l’epoca, il nuovo codice mirava anche a tutelare le minoranze, la religione, gli Stati Uniti e gli altri popoli e le altre nazioni.

Non sempre applicato con rigore e abbandonato tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 (quando fu distribuito a New York il contestato film italiano “Il Miracolo”, autorizzato senza tagli dalla Corte Suprema dopo una lunga battaglia legale), il Motion Picture Production Code si può intendere come una forma di “politicamente corretto” ante litteram, avendone molte delle caratteristiche e delle storture.

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