
Rilanciati in agenda dal blocco giallo-rosso anche per serrare le fila, ricompattarsi e recuperare consensi dopo i cali nei sondaggi e le difficoltà degli ultimi mesi, il DDL Zan e la questione del cosiddetto “ius soli” potrebbero adesso trasformarsi in un pericolosissimo boomerang per i loro sostenitori.
Si tratta infatti di argomenti divisivi, all’interno della maggioranza come nel resto del Paese, inoltre gli italiani potrebbero non capire (e non avrebbero tutti i torti) la priorità assegnata a certe battaglie in un momento delicato e drammatico come quello attuale.
L’unica possibilità che hanno i soci i maggioranza del governo per cercare di recuperare il terreno perduto, è, o meglio sarà, avviare una politica pandemica radicalmente diversa, meno rigida e meno dogmatica (in questo li aiuterebbe la campagna vaccinale in corso), dando speranza alle categorie più colpite dalle restrizioni e, più in generale, ai cittadini.
In caso contrario, ovvero perseverando nel chiusurismo medievale*, si condanneranno al declino, rischiando di condannarvi pure la Nazione.
*si tratta di un’iperbole, giacché le restrizioni adottate in epoca medievale durante le epidemie/pandemie erano assai meno rigide, quantomeno rispetto al primo lockdown contiano (che non ha precedenti a memoria d’uomo)