
Così il Corriere della Sera, fino a quando proseguendo la letura non si legge che il povero Scardigli (forse l’uomo aveva anche delle patologie pregresse) “si era ammalato prima che il vaccino producesse abbastanza anticorpi”.
Quello che viene considerato il più prestigioso e autorevole giornale italiano fa quindi un’operazione di bassa, bassissima, disinformazione, giocando sugli equivoci per un pugno di click. Ma, ciò che è peggio, lo fa mettendo in dubbio la validità dei vaccini disponibili (“motivo per cui ieri si è nuovamente riaperto il dibattito sull’efficacia dei sieri attualmente in circolazione”), offrendo così un assist a complottisti e no-vax e rischiando di destabilizzare, ulteriormente, il Paese.
Un atteggiamento oltremodo irresponsabile e deontologicamente scorretto, volendo essere contenuti e benevoli.
Nota: la notizia è stata riportata, con gli stessi toni, anche da altri giornali