Oltre ad essere stato il diffusore del Coronavirus, con modalità ancora da chiarire (cattive condizioni igieniche? Pericolose abitudini alimentari? Esperimento militare?), la Cina ha tentato di nascondere il più possibile l’epidemia, fino a quando un medico di Whuan, il dr. Li Wenliang, non ha coraggiosamente sfidato insieme ad altri colleghi la censura di regime, rendendo di pubblico dominio l’emergenza.
Al netto di ogni ovvia e scontata condanna del razzismo e del pregiudizio contro quel popolo e quel Paese, esaltare la RPC, per gli aiuti che sta inviando e per il fatto di essere quasi riuscita ad azzerare i contagi (in questo favorita anche dai suoi metodi repressivi di natura illiberale) è quindi dl tutto irrazionale e fuori luogo.
Davvero sembra impossibile mantenere l’equilibrio. In questo senso non aiuta il substrato ideologico di molti.