Fine vita – La libertà di scelta e il vero “nazismo”

fine vita

Tra gli argomenti utilizzati con maggior frequenza dal movimento d’opinione ostile al suicidio assistito, c’è l’accostamento con il programma nazista di eutanasia (Aktion T4), oltre alla proposizione di testimonianze riguardanti malati che accettano la sofferenza fisica e mentale rifiutando l’idea di metter fine alle loro vite

Tali forzature (a differenza di quanto avveniva sotto il Reich, nelle moderne democrazie l’eutanasia è ovviamente facoltativa e necessita di scrupolosi accertamenti sulle condizioni psico-fisiche del richiedente) intervengono per dare una patina di legittimità etica e morale a quella che, altrimenti, emergerebbe per ciò che è, ovvero una violenza, in nome dell’ideologia (religiosa come politica), ai danni del libero arbitrio del singolo individuo.

Al contrario, è proprio l’opposizione alla libera scelta, sulla basi di criteri valoriali soggettivi, ad essere più vicina al nazismo e all’hitlerismo, ideologie debitrici del modello teorico dello “stato etico”.

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