Con la riforma istituzionale ed elettorale del 1988/1989, che andava a emendare la precedente Costituzione brezneviana, in Unione Sovietica si venne a creare uno scenario sotto certi aspetti paradossale, per cui se prima il PCUS dirigeva in modo pervasivo ogni fase delle elezioni, dopo il Comitato Centrale gli impose di defilarsi per quanto possibile.
Una metamorfosi brusca, ancor più per un Paese come quello, che favorì l’ascesa di figure poco limpide. Una situazione di cui l’Unione Sovietica, la Russia, e poi l’intera comunità internazionale, avrebbero pagato le conseguenze.
*”Dopo tanti anni di vita in un ambiente chiuso, la democrazia è come una bombola di ossigeno puro: aspirarvi può fare girare la testa”; così la “Pravda” nell’estate 1988, appunto sui rischi derivati da un processo di riforma troppo rapido. Sempre la “Pravda” e sempre in quei mesi: “La democrazia è come la bomba atomica, è una cosa utile e necessaria, ma come l’energia nucleare è pericolosa soprattutto quando non si sa come maneggiarla”