
Per Lucarelli, il naturale e legittimo bisogno di vivere una vita normale si riduce insomma ad una scusa vergognosa e squallida, ad una bugia simile al trucco del detenuto che vuole scassinare le porte della cella per sottrarsi al giusto castigo. Lucareli vorrebbe di più, perché tanto a subire quel “di più” sarebbero comunque gli altri, il Terzo Stato.
Un approccio (condiviso da molti altri personaggi pubblici favorevoli alle chiusure ed alle limitazioni) non solo limitato ma anche oltremodo offensivo, che allontana dal paese “reale” e fa danno sia a chi lo sostiene che al cittadino.