Le regionali ci consegnano un responso previsto e prevedibile. In Calabria si conferma il centro-destra dopo la parentesi Oliverio, ma soprattutto FI si conferma erede della DC (anche di certe sue pratiche clientelari). In Emilia-Romagna i cittadini non avevano invece motivo di cambiare il modello di gestione che ha contribuito a fare di quella parte d’Italia una delle aree più progredite del mondo occidentale.
A questo proposito, in Emilia Romagna, Salvini ha mostrato uno dei limiti “storici” della sua comunicazione e della sua politica. Se infatti Berlusconi era capace di adattarsi alle varie tipologie di elettorato che aveva davanti, scegliendo di volta in volta l’approccio più idoneo, il “Capitano” si mostra ancora una volta monotematico, anzi, “bis-tematico”; in un territorio avanzato e storicamente di sinistra qual è l’ Emilia Romagna, la strategia del citofono ha poca fortuna, lo spettro dell’Altro ha poca fortuna, il refrain della sicurezza non può bastare e il pittoresco stona.
Lui e i suoi consulenti di comunicazione politica (che in realtà non sono veri esperti della materia) dovranno fare di più e di meglio.