Il caso africano. Perché non è solo colpa dell’Occidente e perché non è colpa delle cooperative.

barconi cat reporter79Nell’analisi dei problemi alla base del fenomeno migratorio dall’Africa, le vicende storiche e politico-economiche del colonialismo e dal neocolonialismo, di matrice occidentale come euroasiatica (URSS/Russia e Cina) non saranno sufficienti ad offrire una lettura completa ed esaustiva. Se, infatti, l’interesse di attori esterni nell’area ha sempre e indubbiamente disegnato un elemento perturbante e destabilizzante, è altrettanto vero che il Continente Nero presenta una storia di conflitti e vulnerabilità anteriore all’intrusione delle potenze straniere o da essa indipendente.

L’individuazione di un archè nella scorreria coloniale-neocoloniale sarà quindi una spiegazione valida ma incompleta, non di rado frutto di un senso di colpa collettivo che rende difficile anche un intervento europeo-nordamericano pieno e risolutivo nella zona.

Allo stesso modo, la pretesa di attribuire alle cooperative del soccorso e dell’accoglienza la responsabilità degli esodi non potrà che risultare, dinanzi ad una tale mole di intrecci storici e geopolitici, una boutade, improbabile e puerile.

Nda: Tra i maggiori fattori di instabilità in Africa, andrà menzionato l’estremismo islamico, elemento di esportazione araba e non europea.

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