Lo scuotimento emotivo per la sentenza di Perugia, sta portando con sé anche un’esaltazione professionale dell’avvocatessa Bongiorno, presentata oggi come una sorta di infallibile “deus ex machina” in grado di strappare a condanne che sembravano certe non solo Knox e Sollecito ma anche Giulio Andreotti. …
Si renderà a questo proposito utile e necessario rammentare come il Tribunale di Palermo riconobbe precisi e duraturi legami tra l’ex Presidente del Consiglio e la Mafia siciliana, stabilendo in particolare che Andreotti “con la sua condotta (non meramente fittizia) ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il sodalizio criminale ed arrecato, comunque, allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi”.
Trattandosi ad ogni modo di eventi anteriori al 1980, le accuse caddero per avvenuta prescrizione.